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Margarita, un cocktail dal sapore esotico e freschissimo

Margarita
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Margarita, un cocktail nato grazie all’aiuto di un insetto!

INGREDIENTI:

  • Tequila, 1 1/4  oz (3,5 cl)
  • Cointreau, 1/2 oz (1,5 cl)
  • Succo di lime fresco, 1/2 oz (1,5 cl)

PREPARAZIONE:

Per preparare un buon Margarita versa tutti gli ingredienti (la ricetta prevede Tuquila, Cointreau e succo di lime fresco)  in uno shaker con il ghiaccio e shakerare bene. Con un colino conico fare una doppia filtrazione in una coppetta ghiacciata e precedentemente bordata di sale.

Il consiglio in più: Per la preparazione del Margarita è bene scegliere un Tequila 100% agave e servire il cocltail in accompagnamento ad un sale particolarmente ricercato.

Varianti: E’ possibile preparare un fruit Margarita aggiungendo una purea di frutta, sia con la stessa tecnica che con la tecnica Frozen.

Categoria IBA

Contemporany Classic

Tipologia cocktail

All Day Cocktail

Tecnica

Shake & Strain

Da sapere sul Margarita

Il Margarita è l’esempio lampante di come storia ed economia riescano ad influire sui cocktail, a volte più ancora che il gusto stesso.
Alla fine dell’800 fa la sua comparsa in Europa la fillossera, piccolo afide proveniente dall’America, che in poco tempo ne devasta totalmente la produzione vinicola.
Dalle liste di cocktail cominciano a scomparire drink con base Cognac o brandy, sostituiti da prodotti di origine diversa, specialmente cerealicola.
Addirittura i drink a base vermouth, che allora venivano ancora declinati in parti uguali con il distillato, cominciarono a ridurne sostanzialmente la quantità, rendendo i drink molto più secchi e forti ; cone ad esempio il Martini cocktail.

Anche il famoso Sidecar, grande miscela di Cognac, Cointreau e limone; a causa della crisi  perde il Cognac, sostituito dal gin. E’ proprio così che nasce il White Lady.
La storia più accreditata sulla nascita del Margarita, “bebida nacional” messicana, sostiene che la stella di Hollywood Marjorie King, ospite dell’Hotel La Gloria Ranch di Tijuana intorno agli anni ’30, grande estimatrice del Tequila, e al contempo allergica al gin, avesse chiesto al barman un White Lady, sostituendo appunto il distillato.
L’introduzione del lime, al posto del limone è invece data da ovvi motivi geografici.
Aggiungere il sale sul bordo del bicchiere (meglio se solo su una metà), è dovuto al classico modo dei messicani di consumare Tequila.
Quindi si può dire che la storia, un insetto e un’intolleranza alimentare ci hanno regalato tre fantastici drink, molto diversi tra loro, ma legati indissolubilmente da un filo conduttore singolare e divertente!

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